Beni di lusso personali: +6% nel 2018

Il mercato dei personal luxury goods nel 2018 è cresciuto del 6%, per un giro d’affari totale di 260 miliardi di euro, a fronte di un fatturato dell’intero settore lusso pari a 1.200 miliardi (+5%).


Secondo le stime della Fondazione Altagamma, il segmento dovrebbe continuare il trend positivo nell’ordine del 3-5% annuo, per raggiungere un business da 320-365 miliardi di euro nel 2025.

Chi compra, cosa e come. A trainare la domanda saranno in gran parte i consumatori cinesi, destinati a diventare il 45% del mercato (32% nel 2018) e a comprare la metà dei beni di lusso nel proprio Paese.
Nel 2018 le vendite di luxury goods in Cina sono cresciute del 18% a 23 miliardi di euro; a ruota si è classificato il Giappone con una spesa di 22 miliardi. In generale, le vendite al dettaglio in Asia hanno registrato un +7% toccando i 39 miliardi di euro. Sostanzialmente stabile l’Europa (+1%) con un fatturato di 84 miliardi di euro, mentre le Americhe sono cresciute del 5% attestandosi a 80 miliardi.
Analizzando i diversi canali, a fare la parte del leone è stato l’e-commerce, arrivato a 27 miliardi di euro (+22%), con gli Stati Uniti in testa (circa il 44% del totale).
Vengono acquistati online soprattutto gli accessori, seguiti da abbigliamento, cosmetici, profumi, gioielli e orologi. Incrementi decisamente più contenuti hanno interessato il retail e il wholesale, rispettivamente a +4% e +1%.

Tra i macro-trend più gettonati da qui al 2025 spicca dunque il canale online, che arriverà a coprire il 25% del valore di mercato (10% la quota attuale), “cannibalizzando” le piattaforme tradizionali e costringendo a ripensare il ruolo del negozio fisico, non più come semplice punto vendita ma touch point per i consumatori.
Le nuove generazioni (Generation Z e la Generation Y dei Millennials) rappresenteranno circa il 55% del mercato, e contribuiranno a farlo crescere al 130%.

In questo ambito, non va sottovalutato l’impatto delle diverse culture, religioni ed etnie che sempre più influenzeranno la moda e il lusso: il cambiamento dovrà essere ben interpretato dalle aziende produttrici, chiamate a progettare formule vincenti e distintive, tese ad anticipare i trend con nuove strategie di approccio al cliente, dove non potrà mancare l’orientamento alle nuove generazioni.
Il successo sarà garantito dall’adozione di tecnologie emergenti, che supportino la transizione dei brand verso gli scenari futuri.

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