Imballaggio & e-commerce (2020)

Il 2020 sarà ricordato, tra le altre cose, come l’anno dell’e-commerce e del delivery. A causa delle molteplici restrizioni che si sono rese necessarie per la pandemia mondiale, il ricorso agli acquisti online è infatti schizzato alle stelle. Ed è stato soprattutto l’acquisto di beni di consumo e strumentali a guidare la crescita del comparto dato che, a causa della situazione sanitaria mondiale, le compravendite relative ai servizi, in particolare turismo e viaggi, hanno segnato i cali maggiori.

e-commerce-ape_0.pngLe nostre abitudini sono state dunque drasticamente modificate, portando l’Italia a un’accelerazione importante nel ricorso all’e-commerce: in base all’analisi effettuata dal Politecnico di Milano nella pubblicazione “Osservatorio e-commerce B2C”, le vendite online di soli beni sono aumentate nel 2020 di oltre il 30%, raggiungendo i 30,6 miliardi di euro.

Fuor di dubbio, è la spesa alimentare ad aver registrato i tassi di crescita più elevati e l’abitudine all’acquisto online si è mantenuta anche dopo il lockdown, ritenuta dal 36% delle famiglie la modalità non solo più comoda, ma anche e soprattutto più sicura dal punto di vista sanitario per evitare contatti superflui.

Ma non saranno solo gli acquisti relativi ai prodotti di largo consumo a beneficiare di questo cambiamento epocale perché, pur continuando a rappresentare una piccola parte degli acquisti dei consumatori, perlomeno in Italia, l’e-commerce diventerà sempre più rilevante, seppur con ritmi meno sostenuti, anche nel nostro Paese.

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Il mercato e le dimensioni
Analizzando la sola compravendita di beni nel 2020, le prime stime parlano di circa 420 milioni di spedizioni in Italia da far risalire all’e-commerce B2C di beni, determinando un conseguente numero di pacchi buste e sacchetti che hanno viaggiato per il nostro paese e tra le vie delle nostre città, con un aumento di oltre il 30% rispetto al 2019. Tale crescita va ad aggiungersi al +21% registrato sempre nel 2019.

L’e-commerce relativo alla compravendita da siti italiani a consumatori italiani e esteri dei soli beni ha registrato un fatturato nel 2020 pari a 23,4 mld di euro.                                             
Il mercato si divide tra diverse tipologie di beni commercializzati, dove ognuna ha una propria rappresentatività rispetto al totale del fatturato (tabella 1).

La segmentazione dell’area che si riferisce al commercio di solo beni vede la presenza di sei diverse tipologie di mercato:

• Food & Grocery, area in cui rientrano sia il delivery dei pasti a domicilio, sia il grocery, ovvero gli acquisti di alimenti freschi o confezionati, prodotti per l’igiene della casa e della persona, venduti in genere nei supermercati. In questa analisi ci riferiamo ai prodotti acquistati online. Per questa categoria il tasso di crescita nel 2020 è il più alto registrato, +70% sul 2019 (2,7 miliardi di euro); 

• Informatica ed elettronica di consumo. Il tasso di crescita registrato per questa categoria di prodotti si aggira intorno al 20% (6,2 miliardi di euro); la didattica a distanza e lo smart working hanno senza dubbio influenzato il trend;

• Abbigliamento. Sebbene le vendite online siano cresciute del 22% (3,9 miliardi di euro), il trend positivo non è riuscito a sollevare le sorti dell’intero comparto che, nel 2020, ha registrato fortissimi cali;

• Arredamento e Home Living. L’area segna una crescita del 32% di e-commerce (2,4 miliardi di euro).

• Editoria. Rispetto al 2019 l’acquisto di libri effettuato online è cresciuto del 18% (1,2 miliardi di euro).

• Altri beni. Nell’area rientrano tutte le altre tipologie di prodotti - giocattoli, stampa fotografica, cancelleria, ecc. - per cui l’e-commerce segna un +28%.

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Cosa è cambiato nel confezionamento                                                  
Nel 2020, in Italia, sono state circa 369.700 le tonnellate di imballaggi utilizzati per le spedizioni dei beni oggetto di compravendite online.
Oltre ad aver indotto cambiamenti significativi nelle dinamiche degli acquisti online, la pandemia mondiale ha fortemente influenzato anche le tipologie di imballaggi utilizzati per movimentare le spedizioni delle merci.

Come più volte sottolineato, l’e-commerce non condiziona il mix del packaging in relazione all’imballaggio primario, ovvero quello a diretto contatto con il prodotto confezionato, che non cambia sia che venga acquistato online sia in negozio. Ciò che cambia è come il bene viene recapitato a casa.

La sensibile crescita in ambito food & grocery ha dunque cambiato la segmentazione del confezionamento delle spedizioni, modificandone le tipologie e le relative quote di mercato.                                              
L’utilizzo del cartone ondulato, sia come imballaggio da trasporto sia come imballaggio di protezione, nel 2020 risulta pari all’88%.
Per quanto riguarda la plastica, alle buste si devono aggiungere i sacchetti utilizzati in prevalenza per le consegne del grocery; fatto 100 il totale degli imballaggi impiegati in questo ambito, l’incidenza della plastica risulta essere del 10%.                                                

Il restante 2% è quindi imputabile ai sacchetti di carta, utilizzati in prevalenza per le consegne del delivery food (tabella 2).
Da sottolineare che, con le restrizioni attuate per la ristorazione, anche i ristoranti e i bar si sono attrezzati per le consegne a domicilio, prevedendo in genere l’utilizzo di sacchetti in carta.                                                                      

Al proposito, è necessario aprire una piccola parentesi: l’aumento dell’attività di delivery da parte di ristoranti e bar ha trainato un altro effetto positivo in ambito confezionamento, relativo al packaging dei cibi pronti. Alle confezioni di cartone ondulato utilizzate per le pizza da asporto, si sono aggiunte infatti vaschette di plastica, di alluminio e di cartoncino nonché imballaggi flessibili, e il “peso” dell’area si aggira infatti intorno a circa 137 mila tonnellate di imballaggi.

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In conclusione                                                               
Il fenomeno e-commerce è destinato ad affermarsi nel tempo, con un’Italia che sta recuperando il ritardo accumulato rispetto al resto d’Europa. Di conseguenza, il mondo del confezionamento dovrà prestare sempre maggiore attenzione a questa modalità di acquisto che, potenzialmente, apre a innumerevoli sbocchi. L’industria del packaging, grazie alle capacità di innovazione tecnologica di cui ha sempre dimostrato di essere capace, non si lascerà certo sfuggire l’occasione.

Sta di fatto che gli imballaggi intelligenti, quelli in grado di mantenere il più a lungo possibile le caratteristiche organolettiche dei cibi, o le confezioni che meglio riusciranno a facilitare il trasporto e la movimentazione dei beni  potrebbero ottenere sicuri benefici dall’assecondare le esigenze di questo mercato in crescita. 

Barbara Iascone
Istituto Italiano Imballaggio

Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio
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