Il Rapporto di Sostenibilità Assovetro

L’industria italiana del vetro si racconta nel segno della trasparenza e della sostenibilità. Tra il 2016 e il 2018 la produzione aumenta dell’8,2%, gli investimenti in tecnologie e innovazione segnano un +44,2%, l’uso delle energie rinnovabili tocca il 26,2%. Una sintesi.

Il primo Rapporto di Sostenibilità di Assovetro (Associazione Nazionale degli Industriali del Vetro aderente a Confindustria) realizzato da Ergo, Spin off dell’Università Sant’Anna di Pisa, presenta un quadro accurato delle prestazioni dell’industria italiana del vetro dal punto di vista sociale, economico e ambientale: 18 le aziende coinvolte (15 produttori di vetro cavo e 3 di vetro piano che, insieme, rappresentano il 90% della potenzialità industriale installata in Italia).

Nel triennio 2016-2018 la produzione di vetro cresce dell’8,2%, mentre il fatturato, realizzato essenzialmente in Italia, aumenta del 6%. Risultano in salita gli investimenti in tecnologie e innovazione +44,2% (33 milioni solo per ambiente e sicurezza).

Considerevoli le performance in economia circolare, a partire dalla riduzione della produzione di rifiuti e dei consumi idrici (grazie all’adozione di sistemi a ciclo chiuso per ridurre le perdite e al reimpiego delle acque di raffreddamento e di pulizia; l’utilizzo di acqua riciclata è superiore al 44% dei consumi idrici totali).

Secondo le rilevazioni risultano stabili le emissioni di CO2 e dei consumi energetici, malgrado l’aumento della produzione, dove risalta inoltre il maggior ricorso alle fonti rinnovabili (26,20% nel 2018).

Nel 2018, l’immesso al consumo di imballaggi in vetro è cresciuto dell’1,7%, la raccolta dell’8,4%, mentre la quantità di rifiuti d’imballaggio in vetro riciclato è al +6,6% rispetto al precedente anno. Il tasso di riciclo del vetro da imballaggio è del 76,3%, superando ampiamente quanto richiesto dalla normativa italiana (66%) ed europea (75% entro il 2030).

La ripartizione della produzione di vetro delle aziende oggetto della rilevazione vede la quota maggiore, oltre il 50%, impegnata a realizzare contenitori per gli alimenti, il 16% produce vetri per l’edilizia e per l’automotive, il 9,7% lampade, mentre il restante 7,6 % è al servizio del mercato di lane e filati o di altri lavori in vetro.

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